via Morone 2 |
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Anna Scutari
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Lasciarsi incantare
I fiori mi incantano, catturano la mia attenzione, più li osservo e più colgo particolari inaspettati . Studio come riflettono la luce e come in essi aspetto e colori mutano al variare delle ore del giorno. Provo a concentrarmi solo sulla forma e sulle sfumature da dipingere per cercare una sintesi e un ordine nell’infinita e quasi caotica varietà di tonalità e dettagli. Concentrandomi in questa ricerca sull’immagine mi rendo conto che il pensiero esclude tutto il resto e si astrae dalla realtà circostante. Rimangono le sensazioni e lo stato d’animo più intimi che con il mio lavoro cerco di esprimere.
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Tra cielo e acqua. Le mie passeggiate a Venezia.
Nasco a Venezia, eppure non ci ho mai vissuto. Ho però la fortuna di poterci tornare e di trascorrerci lunghi periodi. Un legame indissolubile e intimo. Radici invisibili, sottili linee di consuetudini e di affetti che senza nessun preavviso la pandemia ha incredibilmente spezzato.
Zone rosse, paura, immobilità. Lunghi mesi durante i quali ho avvertito una mancanza quasi fisica di quella luce, di quegli spazi urbani, del suono delle voci nelle calli, perfino dell’odore dell’acqua salmastra. Malinconia, nostalgia. Più di un anno passato a ripensare Venezia senza poterci più andare. La mente invasa da sensazioni e immagini che appaiono e scompaiono. E che non riesco a riordinare.
Poi il ritorno, appena è stato possibile, in una Venezia deserta, ancora sgombra dei soliti fiumi di turisti. Nel silenzio vuoto di quei giorni, mi sono immersa in un gioco infantile, mio da sempre: la sfida di sperdersi tra calli, campielli e fondamenta alla ricerca di un ponte, di un palazzo, di un portico, di un angolo perduto. E di arrivarci attraverso vie sempre diverse, senza nessun controllo sui miei passi, in solitudine.
In questo continuo rimpiattino, la città mi sfugge, mi accoglie, un po’ anche mi inganna, ma alla fine trova sempre il modo di ripagarmi. Sbattendomi in faccia le sue più nascoste meraviglie. Che fotografo, per non dimenticare. E che poi faccio mie sulla tela, insieme agli inganni della memoria che ho scelto di fissare nei miei lavori. Angoli, scorci e paesaggi del ricordo che ho voluto sospendere tra cielo e laguna, senza nessun rispetto della toponomastica e della realtà. E’ il gioco, la sfida che continua a colpi di pennello; quel magico disorientamento fantastico e onirico che si poggia sulle pietre, sui segni e sugli infiniti riverberi della città che è in me, pur lontana da me.
Anna Scutari
Nata a Venezia nel 1969, ha studiato e si è laureata in economia e commercio a Bologna nel 1994. Affascinata dall’arte e dal design, nel 2009 segue un corso di lezioni presso lo studio della pittrice Daniela Ferri sulla tecnica della pittura ad olio. Ha cominciato a dipingere per passione. Ha presentato la sua prima serie di lavori nell’aprile 2015 presso “Gallleriapiù” a Bologna. Le immagini dipinte nascono ispirandosi a scatti fotografici privati che suscitano particolari emozioni e ricordi: ritratti o autoscatti dei figli, panorami urbani fotografati attraverso finestre durante alcuni viaggi. Gli studi sui fiori sono elaborazioni di fotografie di rose colte e fittamente avvicinate le une alle altre per concentrare l’attenzione solo sul colore e sulla luce. In seguito ha presentato i suoi lavori presso lo “Spazio Gavina” a Bologna nel maggio del 2017.
Ha partecipato alla mostra internazionale “Arte a palazzo” organizzata da Galleria Farini nel luglio 2018, vincendo il primo premio per l’esposizione presso la Arthill Gallery di Londra. Ha partecipato all’evento espositivo organizzato presso Lago Store Bologna da Matteuzzi arredamenti per la Design Week del 2018. Ha esposto presso la Arthill Gallery di Londra nell’ottobre 2018 in collaborazione con galleria Farini per il secondo London Art Expo.
Ha presentato l’esposizione “Tra cielo ed acqua: le mie passeggiate e Venezia” nel 2022 in contemporanea ad Arte Fiera presso la cappella Ghisilardi a Bologna. Un insieme di lavori nati per esprimere il legame indissolubile ed intimo con la città di provenienza. Sempre nel 2022 ha presentato “Lasciarsi incantare” presso Galleria B4 a Bologna: lasciarsi attrarre dalla caotica varietà di tonalità e dettagli dei fiori, per astrarsi dalla realtà circostante.
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