Enea con Anchise e Ascanio olio su tela 106 x 128 Milano, collezione privata
François de Nomé, artista dalla forte carica fantastica, ambienta le sue composizioni storiche in
complesse scenografie e in architetture capricciose con paesaggi fantasiosi popolati da figure drammatiche in movimento.
La personalità artistica di Monsù Desiderio, oggetto di confusione con quella di Francesco Desideri, si è potuta meglio delineare con il ritrovamento del suo contratto di matrimonio nel 1613; con questo
ed altri documenti si è ricostruita la sua biografia.
Nel 1602 è a Roma nella bottega di Balthasar Lauwers.
Dal 1610 a Napoli si sposa con Isabella, figlia del pittore fiammingo Loise Croyse, e raggiunge
un discreto successo.
Le informazioni sulla sua attività si fermano al 1623 e si ritiene sia morto poco dopo questa data.
Nel 1619 era a Napoli il pittore Didier Barra che forse gli subentrò nella bottega.
Negli antichi inventari le opere di François de Nomè e quelle del Barra sono spesso confuse sotto uno
stesso pseudonimo, Monsù Desiderio.
Nel 2004 Metz, città natale del pittore, gli ha dedicato una mostra.
Sono pochi i dipinti firmati: • Distruzione di Sodoma, già in coppia con Susanna al bagno in collezione
privata a Roma, oggi a New York; • Circoncisione, New Haven, Yale;
• Matrimonio della vergine del 1617, collezione privata.
Due sue tele • Natività e • Fuga in Egitto sono al Museo Amedeo Lia a La Spezia. |
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