via Morone 2

François de Nomé, detto Monsù Desiderio
Metz, 1593 circa –Napoli, 1644

pittore francese lorenese attivo a Napoli



Enea con Anchise e Ascanio
olio su tela 106 x 128
Milano, collezione privata
François de Nomé, artista dalla forte carica fantastica, ambienta le sue composizioni storiche in  complesse scenografie  e in architetture capricciose con paesaggi fantasiosi popolati da  figure drammatiche in movimento. La personalità artistica di Monsù Desiderio, oggetto di confusione con quella di Francesco Desideri, si è potuta meglio delineare con il ritrovamento del suo contratto di matrimonio nel 1613;  con questo ed altri documenti si è ricostruita la sua biografia.  Nel 1602 è a Roma nella bottega di Balthasar Lauwers.  Dal 1610 a Napoli si sposa con Isabella, figlia del pittore fiammingo Loise Croyse, e raggiunge  un discreto successo. Le informazioni sulla sua attività si fermano al 1623 e si ritiene sia morto poco dopo questa data. Nel 1619 era a Napoli il pittore Didier Barra che forse gli subentrò nella bottega.  Negli antichi inventari le opere di François de Nomè e quelle del Barra sono spesso confuse sotto uno  stesso pseudonimo, Monsù Desiderio. Nel 2004 Metz, città natale del pittore, gli ha dedicato una mostra. Sono pochi i dipinti firmati: • Distruzione di Sodoma, già in coppia con Susanna al bagno in collezione  privata a Roma, oggi a New York; • Circoncisione, New Haven, Yale;  • Matrimonio della vergine del 1617, collezione privata.  Due sue tele • Natività e • Fuga in Egitto sono al Museo Amedeo Lia a La Spezia.


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